Tartaro: ''Esordienti 2007: la crescita calcistica e personale può passare positivamente da un ambiente come quello rossonero
Il nuovo istruttore per gli Esordienti 2007 nella stagione 2019/2020 è Simone Tartaro.
Un istruttore giovane ma molto preparato, con cui il settore giovanile rossonero ha aggiunto un elemento importante nel proprio organico.
Con Simone, che proviene da diverse esperienze nel piacentino, abbiamo scambiato quattro chiacchiere in merito a questo inizio di stagione.
- Chi sei tu? Tanti ti conosceranno, altri molto meno. Riesci a farci una piccola panoramica della tua personale storia nel mondo del calcio a livello di istruttore/allenatore?
Beh innanzitutto sono un ragazzo di 23 anni con una grande passione per il calcio. Ho iniziato ad allenare all’età di 15 anni e sono rimasto alla Lugagnanese per 4 anni, facendo tre stagioni i pulcini e una gli esordienti. Poi mi sono spostato a Pontenure, dove ho allenato gli esordienti della Pontenurese per due anni. La scorsa stagione sono tornato a Lugagnano per allenare la Juniores Provinciale, un’esperienza diversa che mi è servita tantissimo. Infine grazie a Nicola Malvezzi ho iniziato una nuova avventura qui all' U.S. Fiorenzuola.
- La tua squadra: come hai trovato la tua squadra in questi primi mesi di lavoro e su cosa lavorerai parecchio durante questa stagione?
Ho trovato un gruppo molto buono. Fatto di bravi giocatori, ma soprattutto di bravi ragazzi. Questo è stato possibile solo grazie al lavoro precedente di mister Imparato. Sono ragazzi che si sono messi a completa disposizione e che hanno voglia di scoprire sempre cose nuove. Questo lo dimostra il fatto che agli allenamenti, salvo rari casi, ci siamo sempre tutti.
Cercherò di creare il contesto adatto affinché le qualità dei singoli giocatori vengano espresse al massimo. Credo che sia molto difficile insegnare qualcosa a qualcuno, ma che sia possibile mettere il giocatore nelle migliori condizioni per scoprire il potenziale che realmente ha, senza ingabbiarlo.
- Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
Per prima cosa cercare di infondere i valori del rispetto, educazione ed onestà. Loro sono “calciatori” per 8 ore la settimana, per tutto il resto del tempo sono ragazzi che ben presto diventeranno uomini, dargli il buon esempio è fondamentale.
Un altro mio obiettivo è quello di creare un ambiente in cui il ragazzo non si senta penalizzato dopo aver commesso un errore, aldilà di qualsiasi risultato si ottenga. Penso che solo in questo modo lui possa esprimere tutto il suo potenziale.
Sul campo cercherò di lavorare su tutti quelli che sono i principi di tecnica e tattica individuale, sia in fase di possesso che di non possesso palla.
- Il calcio e’ in continua evoluzione, con la formazione che e’ essenziale per ogni istruttore/allenatore: in cosa ti vedi cambiato rispetto alle prime stagioni in cui lavoravi?
Rispetto alle prime stagioni in cui allenavo ho cambiato molto il mio metodo di lavoro, nel proporre esercitazioni nuove ma anche nel gestire la preparazione del campo per la seduta. Qui ho la fortuna di potermi confrontare con allenatori preparati e prendere spunto dalle loro idee e questo arricchirà sicuramente le mie conoscenze.
- Il livello dell’Academy: qual e’ il clima che si respira e come valuti il livello medio della proposta tecnica rossonera?
Ho trovato un ambiente sano dove un ragazzo può divertirsi e crescere. Mi piace molto che a noi istruttori non ci venga chiesto il risultato immediato ma di lavorare sul processo di crescita del giocatore per il futuro. Poi, come già detto in precedenza, ci sono tanti “colleghi” bravi con cui confrontarsi e da cui poter rubare qualche idea per aggiornare il mio bagaglio tecnico.